mercoledì 28 agosto 2013

Non c'è abbastanza saggezza...

Noi giovani del nuovo millennio non siamo abbastanza saggi, anzi, diciamo che la saggezza non sappiamo neanche cosa sia.

I vecchi saggi, quelli che avevano capito tutto (o quasi) della vita, dicevano verità assolute, ineluttabil.

"Chiusa una porta, si apre un portone": ahhhh, che bell'inno alla vita, alla positività, all'ottimismo, alla speranza (che è l'ultima a morire e la prima ad incularti... Ma Vabbeh), alla gioia. 
Si sa che chiudere un capitolo della propria vita, può essere doloroso e difficile ed ecco che questo proverbio, buttato lì poteva alleviarti per un istante quel dolore.

Poi siamo arrivati noi, i giovani di questo nuovo millennio, disillusi, emo, incazzati con il mondo e abbiamo ben pensato di rivisitare il detto creando una mega boiata di frase trasformata in link su fb (perché sennò che gusto c'è) che suona così: "Chiusa una porta si apre una birra."

Wait, wait, wait "Chiusa una porta si apre una birra."?!
No, no, no, non ci siamo PE GNENTE. 
Dunque, oggi mi sento in pace con questo mondo barbaro, barbino e miserrimo, quindi non vi tedierò con i miei racconti su quante volte, dopo aver chiuso una porta, mi si sono aperti solo piccolissimi, quasi invisibili punti luce e non portoni maestosi, MA no, una birra no.
L'alcool fa ingrassare, la birra ti fa venire la pancetta alla Homer Simpson e tutto questo non può accadere proprio quando sei tornato/a single e devi splendere come una stella, la luna, il sole e la via lattea, tutti insieme.
Ditemi voi, se non è lapalissiano che non c'abbiamo capito un cazzo, ditemi voi se è possibile storpiare un detto tanto in negativo, ditemi voi se non è vero che non siamo saggi. 

Se quando si chiude una porta, apriamo una birra, rischiamo che l'unico portone ad aprirsi sia quello di un ospedale causa coma etilico, perché è inutile prendersi in giro, in certe circostanze una sola birra non è sufficiente.
E allora, io dico no alla calorie che ti fanno diventare tutta ciccia e brufoli, proprio nel momento meno opportuno della tua vita. 
E dico un sì con l'eco, alla saggezza degli antichi.

domenica 4 agosto 2013

Perdite e silenzi

Non devi aver paura di perdere chi non ti dimostra affetto ed interesse. 
Non puoi star male per qualcuno che non ti parla, che non è sincero e coerente.
Devi pensare che a perderci non sei tu, perché tu hai fatto tutto quello che potevi, hai dato il meglio di te, ti sei impegnata a tenere a bada i tuoi lati peggiori.
È questo che mi ripeto da tanto, troppo tempo ormai. 
Lo so che è così, ma chissà perché la ragione non va mai a braccetto con il cuore. 
Tra il dire e il fare c'è di mezzo un mare di parole, di pensieri, di emozioni, di sentimenti e di paure. 

Le perdite mi disorientano, non le comprendo, mi spaventano. È per questo che io ci sono sempre, non nego mai una mia parola e la mia presenza.

Diffida da quelle persone che entrano nella tua vita facendo troppo rumore e che poi se ne vanno in silenzio... E non parlo di quel silenzio dignitoso, di chi ha capito che è il momento di andar via, ma mi riferisco a quel silenzio ostinato, ingiustificato, ostruzionistico e vile di chi non sa neanche perché ha deciso di lasciarti da sola e, quindi, non può spiegartelo. 

I silenzi non mi piacciono, non colmano le mancanze anzi, le rendono ancora più fitte, creano dubbi e vuoti insopportabili. 

Devi cancellare le persone che ti fanno star male e non servirà a niente bloccarle su whtasapp o eliminarle dalla tua lista amici di fb, se non sei pronta psicologicamente a distaccarti da loro.
Il vero cambiamento, quello che porta alla guarigione di ogni ferita dell'anima, inizia da noi stessi e non può aiutarci nessuno. La strada è tortuosa e in salita ma alla fine di questo cammino, sarai più forte e più consapevole di te stessa e di quanto vali. 

Io, questa strada l'ho percorsa tante volte, ogni volta con uno spirito diverso, ma con lo stato d'animo di chi ha subito una delusione e spera, sempre, di non riviverla più. 

Non fare entrare nella tua vita chi si crede furbo, chi non ti guarda negli occhi quando gli parli, chi non è vero e cristallino, chi ti dice bugie stupide, chi non ha il coraggio delle proprie azioni, chi non c'è mai per te, chi non si assume le proprie responsabilità, chi ti nega delle spiegazioni doverose, chi ti dice tante belle parole che non sono mai accompagnate da fatti...
Non dare una seconda possibilità a chi ti delude, perché se l'ha fatto una volta sarà in grado di rifarlo.

Io, persone di questo genere ne ho incontrate tante e le so anche riconoscere per tempo, ma poi, non so perché scelgo sempre di fidarmi. Ma adesso basta, non voglio più fidarmi...

venerdì 2 agosto 2013

Flusso di coscienza.

Sono sparita, non ho più scritto e non c'è un vero motivo.
L'apatia, l'inquietudine e il nervosismo hanno preso il sopravvento su di me e non mi hanno permesso di essere presente.
 Luglio è stato un mese lungo, infinito, pesante e, alla fine, deludente. 
Adesso spero che qualcosa cambi, che io possa cambiare. Ce la farò? Non lo so, non credo. 

Di nuovo, posso solo dirvi che sono a casa, con la mia famiglia e starò qui, in Sicilia, per tutto agosto.
E da settembre? Si ricomincia, con i buoni propositi, con tanti obiettivi e con la speranza di raggiungere dei traguardi agognati ma che, allo stesso tempo, mi preoccupano così tanto da non essere sicura di volerli raggiungere. 

La mia vita è il solito trambusto. Io sono la solita "pazza" sempre alle prese con i miei miliardi di pensieri, le mie notti insonni, la mia incapacità di dare il giusto peso a certe situazioni e ad alcune persone. 
L'anno scorso, in estate, prendevo decisioni importanti che hanno cambiato, profondamente, la mia routine. È passato quasi un anno e non so ancora dire se le mie scelte siano state giuste o sbagliate. 
È stato un anno intenso, pieno di colpi di scena, molti dei quali avrei preferito non accadessero. 

Cambiano tante cose in un anno, cambiano troppe cose in pochi giorni ed io non riesco ad abituarmici. 
Io non amo i cambiamenti, non so gestirli, non ci riesco neanche quando ne sono l'artefice. 
A volte, ho la sensazione che la vita mi scivoli tra le mani, che scorra senza che io ne partecipi. Mi sento un'osservatrice e non la protagonista della mia esistenza. Sarà perché spesso, quello che mi succede non lo desidero, sarà perché io ho bisogno di più tempo per metabolizzare gli eventi.

Mi auguro solo che da adesso in poi, possa arrivare un po' di serenità anche per me, spero che le cose possano andare tutte al loro posto, che quanto ho seminato sia stato ben seminato e che il raccolto possa essere dei migliori, vorrei dei tempi più tranquilli, vorrei sentirmi in pace e liberarmi di questa inquietudine che mi accompagna costantemente da troppo tempo.
Durante quest'anno, sono successe cose che mi hanno destabilizzato profondamente, ho conosciuto tante persone, sono stata felice come mai prima, ho pensato che fosse arrivato il mio momento perfetto ma poi ho capito che non era così. 
Quando subisci delle delusioni, ti crolla il mondo addosso e ti senti tremendamente sola, senti il peso di un'ingiustizia e ti chiedi perché proprio tu debba sentirti così male. Cerchi delle risposte a tutti i costi, ti colpevolizzi per aver creduto tanto in qualcun altro e ti riprometti di non farlo più. 
È probabile che questo possa indurirmi o inaridirmi, ma cos'altro potrei fare per evitarmi una sofferenza? 


martedì 2 luglio 2013

Estate...

D'estate cambia tutto.
L'estate mi spaventa perché è una stagione strana, è come se il tempo si fermasse ma, in realtà, passa velocemente. 

Estate è tempo di: famiglia, amiche, partenze, ritorni a casa, mojito, feste in spiaggia, pasta fredda, granita e brioche, notti insonni, zanzare, caldo fastidioso, aria condizionata, ventaglio in borsa, mare, insalate, chiusure, nuovi inizi... 
In estate si prendono decisioni che cambiano il corso della tua vita, in modo più o meno rilevante. Lo sanno tutti che la lista dei buoni propositi non si stila il primo dell'anno, ma durante i primi giorni di settembre, ed è sempre il risultato dell'estate che abbiamo passato. 

In estate tutte le verità vengono a galla, scopri se, nei mesi precedenti, hai seminato nel modo giusto o se hai solo perso il tuo tempo prezioso. 
In estate puoi perdere cose a cui tenevi, persone con le quali hai condiviso momenti importanti, puoi conoscere nuova gente e decidere di farla entrare nel tuo cuore o nella tua mente, puoi confermare delle impressioni che avevi, trasformandole da semplici dubbi in magnifiche/terribili certezze, puoi consolidare rapporti a cui non avresti mai dato un briciolo di credibilità, o al contrario, puoi vedere crollare storie consolidate sulle quali non hai mai titubato prima.

Io non so se voglio che quest'estate abbia inizio per me, in questo momento, preferirei mettere tutto in  stan by o, ritrovarmi già ad ottobre. 
So già che in autunno, tante cose cambieranno e questo per un'abitudinaria come me, è già troppo faticoso e preoccupante. 
La scorsa estate è stata sconvolgente, ho preso decisioni che hanno stravolto i miei piani e, ad oggi, non so se ho fatto bene o meno. 
Sono ancora impegnata a fare i conti con gli effetti dell'estate 2012, quindi adesso non sono pronta... E non è la prova costume a terrorizzarmi, perché per quella adotto la fantastica filosofia del "sti cazzi".
Onestamente vi dico, che ieri quando mi sono svegliata e sull'iphone ho letto: 1 luglio, sono stata presa dal male di vivere più assoluto, un'ansia, un disorientamento, panico-paura e disperazione. Ho passato una giornata pessima e oggi non sarà migliore perché è già il 2 luglio. 
Sono molto spaventata. Sappiatelo. 

mercoledì 26 giugno 2013

Una siciliana atipica...

Sono una siciliana atipica.
L'ho sempre saputo, ma in questi giorni lo noto di più. 
Le persone che conosco da poco, con le quali non parlo molto, non credono che io sia siciliana. 
Non ho un accento troppo marcato e neanche i colori mi aiutano, non sono certo la classica donna mediterranea... Anzi. 
Ho vissuto per anni lontana da casa e ho avuto coinquilini di ogni parte d'Italia, quindi ho perso molto delle mie espressioni tipiche e del mio dialetto. 
Caratterialmente, però, non ci sono dubbi: sono sicilianissimerrima.
Schiva, silenziosa quando devo "studiare" le circostanze perché a un vero siciliano non sfugge mai niente, permalosa, con un senso del rispetto estremo verso il prossimo, generosa ed anche un po' gelosa. 
Il tipico siciliano è uno che combatte guerre ideologiche infinite per le "questioni di principio". 
Per noi, tutto è "questione di principio" sia in positivo che in negativo. 

Per le "questioni di principio" più futili, sono finiti, a volte, anche iniziati amori consolidati, amicizie, rapporti di lavoro, si sono distrutte famiglie...
Insomma non c'è arma più letale di una questione di principio. 
Stanotte, mentre non riuscivo a dormire, riflettevo sulla mia vita e a quante battaglie ho combattuto negli anni. Pensavo a quante volte, parlando con mia madre mentre le raccontavo cosa mi stava accadendo, definivo quella situazione come una "questione di principio". Troppe volte. 
E così, in una notte d'estate, che d'estate non aveva niente, ho deciso di distaccarmi dalla sicilianità.
Stanotte ho deciso che non voglio più occuparmi delle "questioni di principio", ho deciso che sono troppo per me, che io non ce la posso fare e che preferisco farmi scivolare addosso quello che mi succede senza sprecare energie, tempo, forza, attenzione e salute in cose che succedono e per le quali non mi do delle spiegazioni. 

sabato 22 giugno 2013

Il mio inconscio mi sta dicendo qualcosa...

Ho fatto due sogni.
Uno, non è oggetto di post, mi è servito solo a capire che, nonostante io- razionalmente- sia la persona meno romantica sulla faccia della terra, sotto sotto ( ma proprio tanto in fondo) un po' di dolcezza regna anche in me. La cosa non mi tange affatto, non ci sono stati gioia e gaudio nel fare questa scoperta, probabilmente, avrei preferito continuare ad ignorare questa mia parte ingenua. 

L'altro sogno, invece, è proprio il classico sogno da me che ha dato vita ad una riflessione esistenziale, anche detta: pippa mentale, non indifferente.

Vorrei essere una persona migliore, vorrei ancora credere negli altri, vorrei avere più fiducia in chi mi circonda, vorrei avere quell'ingenuità che ti permette di fidarti e affidarti, vorrei che le fregature collezionate negli anni non mi avessero resa così diffidente da non riuscire a lasciarmi andare MAI, vorrei non avere quella certezza di poter credere solo in me, vorrei non avere quella sensazione che ci sono solo io per me perché, spesso, mi chiedo cosa succederebbe se crollassi, Vorrei non dover essere sempre così forte, mettendo da parte tutte le mie debolezze e fragilità, vorrei sapere che ci sarà qualcuno a tendermi una mano quando ne avrò bisogno ma, soprattutto vorrei essere cullata dal pensiero rassicurante che, quella mano la stringerò perché sarà quell'aiuto che mi farà sentire protetta e in pace con il mondo anche quando il mio cervello sarà in guerra. 


giovedì 13 giugno 2013

Questa sono io.

Due anni fa ho aperto un blog, non per seguire la moda (come, in tanti, hanno pensato.) ma perché avevo tante cose da dire.
I pensieri mi affollavano la mente e dargli voce, per una come me, non è mai stato facile.
Le parole escono fluide, solo quando le scrivo. Io non so dire cosa sento o provo, non sempre riesco a dire quanto uno sguardo o una frase mi abbiano ferito, o al contrario, mi abbiano reso felice.
Troppo chiusa, troppo introversa, una musona, un po' orsa, sempre incazzata... Così - sin da adolescente- mi descriveva chi di me, non sapeva nulla, chi si fermava all'apparenza, chi non volevo far entrare nella mia vita e preferivo vedesse e pensasse solo questo.
È così anche adesso, certe cose non sono destinate a cambiare. Forse, certe cose, in fondo, mi stanno bene così come sono. 
Perché far entrare le persone nella mia vita, è sempre stato un affare troppo grosso, troppo complicato, laborioso, deludente troppo spesso. 
Perché quando apro il cuore, lo faccio senza riserve, SEMPRE. Con gli amici, con l'amore io non conosco limiti, non ho segreti, non ho resistenze, non ho maschere, non conosco tattiche, non mento. 
E il dolore quando qualcuno decide di andare via, non è facile da gestire. 
Io non sono brava a farlo. 
Io mi chiudo in me stessa e non dico niente, non una parole, non un gesto... In realtà, vorrei: urlare, odiare, far capire che dietro a un ostinato silenzio c'è un mondo di sensazioni, emozioni e sentimenti contrastanti e devastanti.

Sono passati due anni e sapete cosa è cambiato? Non riesco neanche più a scrivere, perchè ho sempre paura che esternando i miei pensieri sia più facile per gli altri, invadere il mio mondo e le mie certezze. Crearsi il proprio piccolo universo, non è una cosa semplice e quando pensi di esserci riuscita, ne diventi una custode gelosa...

Kiss. 
R. 

martedì 28 maggio 2013

Due anni insieme. Grazie!

Ciao a tutti.
Sono una brutta e cattiva persona, ieri era il compleanno del mio blog ed io non ho pubblicato un post per ringraziarvi.
Credo di avere, però, una piccola giustificazione: ho fatto un esame e quindi la mia distrazione non era dovuta a delle futilità.

Che dire? Sono passati già due anni e non mi sembra vero.
Il blog, troppo spesso, lo abbandono. Passano mesi senza che io scriva e non ho ancora capito il vero motivo.
In realtà, tra le bozze, ci sono N post in attesa di essere pubblicati, poi quando li rileggo, ci ripenso. È come se non avessi il coraggio dei miei pensieri.

Tuttavia, questa è una delle esperienze più belle che io abbia fatto. Ho conosciuto tantissime persone e alcune sono diventate delle amiche che sento spesso, sono stata, tante volte, capita da "sconosciuti" che sembrava mi leggessero dentro come neanche io stessa, riesco a fare. Ho ricevuto qualche critica, commenti pungenti, mi hanno fatto notare che il mio non è un "vero" blog perché non parlo di moda e non faccio foto outfit...

Io, dopo due anni, posso solo dirvi che continuerò a scrivere e lo farò allo stesso modo, perché è il mio sfogo e dopo aver pubblicato un post, mi sento sempre più leggera.

Grazie a tutti per l'affetto ed i commenti.

giovedì 16 maggio 2013

Non ci sono più i Maggio di una volta!

Sono delusa.
Maggio, ti ho aspettato tanto, sei arrivato e che fai? Mi regali pioggia, nebbia e freddo? A me?

Io non ho parole. La mia vita è cambiata tanto in questi ultimi 6 mesi e ancora non riesco a capire se in meglio o no. Mi sa di no, però eh.
Dunque, io, siciliana e abituata al mare, al sole, al caldo e tutte queste belle cose, nel 2004 mi trasferisco a Roma. Che figata!
Roma mi piace, il clima è mite, laggente particolare, conosco un sacco di persone e faccio tante cose. Fin qui tutto bene.
Eppoi, ad agosto del 2012 "sbrocco" e decido di andare ad espiare i miei peccati ( che non ho ancora capito quali siano), in un paesino tra i monti. Monti, tanti monti, troppi monti. Heidi sei una sfigata, è giusto che tu lo sappia.
Arriva novembre, lascio Roma e inizio la mia nuova vita tra sti cazzo di monti: nebbia, pioggia e neve.
Scopro che la neve è il mio inferno personale, scivolo ad ogni passo e per fare 20 metri mi ci vuole una buona mezz'ora.
Ogni giorno, dal 4 novembre, mi faccio forza pensando che maggio arriverà presto e tutto cambierà.
In effetti maggio è arrivato, io, dopo cinque mesi e mezzo passati a far la spola tra Roma e i Monti per l'ammmmore, mi ritrovo single. La neve ha smesso di farmi del male, ma fa freddo e piove sempre e c'è la nebbia. Ed io, prima di venire qui, non sapevo nemmeno come fosse fatta sta nebbia.
In ventisei anni di vita, maggio è sempre stato uno dei miei mesi preferiti: il primo caldo, gli aperitivi all'aperto, il piedino fuori dalle coperte, il pijamino leggero, il giubbotto di pelle, l'ombrello nell'armadio, gelato a pranzo, lo shopping estivo, i pranzi al mare durante il week end... E adesso tutto questo non c'è più.
La domanda sorge spontanea: ma secondo voi, questi cambiamenti, dovrei definirli positivi?

domenica 5 maggio 2013

Il karma...

Mi sono svegliata da un lungo sonno durato più di un mese.
Eccomi qui, con i miei soliti post deliranti.
Domenica mattina, sveglia prestissimo, canto a squarciagola in una casa vuota, con tutte le finestre aperte e la mia voce stonata rompe il silenzio assordante di un paesino di provincia piovoso e assai tranquillo.
Canzoni vecchie, ricordi che si susseguono, volti di persone care che mi hanno insegnato la vita.
La domenica, per me, è pranzo con mio padre, compiti di storia e italiano fatti con mio zio, in villa, e poi al cinema con tanti cipster ma niente coca-cola, è tornare a casa e raccontare il film, scena per scena, a mia madre che con le orecchie insanguinate mi ascolta sorridendo, è cena a casa di nonna e poi andare su da zio e ballare Celentano, Venditti e Battisti.

Nell'apatia di questa mattina cupa, tra la nostalgia e l'allergia che non mi dà tregua, penso anche a un sacco di boiate. E, invece, il libro di procedura civile ammicca, ma non è il mio tipo PER GNENTE PROPRIO.
Penso ma sto Karma, ma che brutta storia è?! Uno fa una cosa senza manco pensarci, ma poi il karma se lo ricorda evvai col tango: tragedie, disgrazie e cazzivari.
Ma mi chiedo, il karma ha "effetto retroattivo"? Cioè, io sono una giusta, durante questa vita non mi pare di aver fatto casini, quindi non è che sto pagando lo scotto di vite passate?
Dev'essere così. È l'unica conclusione plausibile. Eppure io ho sempre pensato di essere stata un sasso, in precedenza. Vabbeh che ve devo dì? Probabilmente ero uno di quei sassolini stronzi demmerda che ti entrano nelle scarpe.

Non mi preoccupo perché Paolo Fox mi ha detto che l'estate 2013 è la MIA estate e non la vostra. Tzè.

domenica 24 marzo 2013

L'insostenibile pesantezza del (mio) essere

Non scrivo da tanto tempo, rifletto da molto.
Ogni giorno mi alzo e dico che scriverò un post, ma poi non lo faccio. Non devo scrivere per forza, devo farlo quando ho qualcosa di importante da dire, quando ho metabolizzato le cose che avrei voglia di esprimere e di esternare perché altrimenti, creo un post scialbo e vuoto.

Sono sempre stata una persona "totalizzante", io dò tutto o niente, studio tantissimo o non studio affatto,  oscillo sempre tra il fare (a volte anche strafare) e l'apatia.
Non mi piace vivere a metà, non mi piace amare poco, essere amica a pezzi, fare progetti che non porterò a termine.

Tutto questo, mi ha portato, mi porta e continuerà a portarmi tante soddisfazioni, ma altrettante delusioni. Non mi prendo mai troppo sul serio, ma sono rigida, molto, con me stessa. 
Gli errori che commetto sono infiniti, ma non me li perdono MAI, cerco di imparare qualcosa e non sempre ci riesco. Spesso, faccio gli stessi sbagli come se chiudessi gli occhi e cancellassi tutto quello che è stato prima e, inevitabilmente, sbatto la testa, ancora e ancora, sempre sullo stesso punto.

Che posso fare? Io sono così e, infondo, mi vado bene e mi piaccio sotto alcuni aspetti, sotto altri mi detesto. 
Ho un fortissimo sesto senso, ho la capacità di capire sin da subito cosa posso o non posso aspettarmi dalle persone che mi circondano, ma spero sempre di aver "toppato" e quindi accetto la vicinanza di gente sbagliata, dando mille occasioni di riscatto. Quando scopro che il mio sesto senso ha fallito, è immensa gioia e gaudio, quando, invece, confermo le mie valutazioni, mi guardo allo specchio e mi dico: "Te l'avevo detto."e si ricomincia.

Sono sempre stata così, in tutto, anche nel sonno: a volte dormo per 13 ore e poi ci sono periodi, giorni o settimane in cui tre ore a notte sono troppe. 
Quando studio per un esame, il mio obiettivo non è mai superarlo, ma sperare e ambire al massimo. Quante volte, mia madre al telefono, forse un pò preoccupata dai miei atteggiamenti  mi ha detto: "Guarda che anche un 18 va bene eh.". Ma perché? Perché dovrebbe andare bene? Certo, se per sfiga, per emozione o chissà cos'altro dovessi prendermi un 18, lo accetterei giusto per non dover ristudiare quelle stesse pagine, di nuovo, ma non sarebbe affatto un bel momento. Che senso ha fare le cose per dovere, farle arrangiate giusto per portare a casa il risultato? E poi dipende da qual è per te, il risultato. Io vivo, fino alla fine ma non voglio sopravvivere. Voglio stancarmi, sfinirmi e non avere niente da rimproverarmi.
Voglio poter essere sempre soddisfatta di me stessa e soprattutto non voglio, dopo aver preso delle decisioni, voltarmi indietro e pentirmi di ciò che ho fatto.Fino ad oggi, tranne una sola volta, ci sono sempre riuscita e questo mi rende fiera della mia tenacia, della mia grinta, del mio modo di attaccarmi alle situazioni e spremermi per cercare il buono che può esserci.
Sono una donna impegnativa e anche per me, a volte, la pesantezza del mio essere è insostenibile ma poi penso che non vorrei essere in nessun altro modo.



lunedì 18 febbraio 2013

Consigli per gli acquisti.

Cari lettori,
Come va? Io sono sempre più assente, scrivo poco e non riesco ad aggiornare spesso il blog.
Che ve lo dico a fa? Sono alle prese con l'ennesimo esame, sembra che non finiscano mai, man mano che diminuiscono, lo sforzo richiesto è maggiore.

Comunque, veniamo a noi. Come avrete notato, io non faccio spesso pubblicità. Non accetto facilmente proposte di collaborazione, non perché mi senta figa, semplicemente perché concepisco questo spazio come qualcosa di privato, di personale e quindi a casa mia, decido io chi far entrare e perché.
Insomma, ho scelto di scrivere solo delle cose che mi piacciono e che mi colpiscono, lo faccio liberamente e spontaneamente e non su richiesta. Che dire che il prodotto x, i gioielli y sono fighi ed invece non li userei neanche sotto tortura, non mi pare una cosa molto corretta nei miei e nei vostri confronti.

Fatta questa lunga, forse anche noiosa, ma doverosa premessa, oggi vorrei parlavi del libro che ho finito di leggere ieri sera e che mi ha davvero entusiasmato: "Tacco 12" di Veronica Benini, autrice di uno dei miei blog preferiti lo: Sporablog.

Essendo una sua affezionata follower, apprezzando i suoi post e lo stile di scrittura, quando è uscito il libro, mi sono precipitata a comprarlo... Avevo la sensazione di comprare il libro di un'amica, sebbene non abbia mai incontrato di presenza la Spora.

Ebbene, devo fare i miei complimenti a Veronica Benini, ho trovato il suo libro leggero ma al tempo stesso utile, divertente, sagace, e inoltre, credo che la scelta di arricchirlo con le illustrazioni (anche quelle fantastiche e opera di Sara Menetti) sia stata una mossa vincente dando quel tocco in più, capace di fare la differenza.
Sarà che in Italia non siamo abituati a questa formula, sarà che pur non sapendo neanche tenere una matita in mano, rimango sempre affascinata dalle immagini... Sarà quel che sarà, ma io ho veramente apprezzato.
È stata la mia lettura serale, tenendomi compagnia nella parte della giornata che più amo e che più odio, facendomi vedere il lato positivo della mia insonnia.

Ho amato i personaggi, tutti, ognuno per motivi diversi.
Marta: la ragazza carina, intelligente e semplice che, però, ha tanto bisogno di scoprire la sua femminilità e il suo lato sexy. E ve lo devo dire?!? Mi sono rivista in lei tanterrimo.
La Sporina: meravigliosa, vorrei avere un'amica come lei, fonte di milioni di consigli saggi e figa all'ennesima potenza.
Gigi e Nando: due fighiiiii che non ce ne stanno in giro. Vi dico solo che durante la giornata, mi vengono in mente le loro battute e rido come una matta, da sola... Questo mi sta creando qualche problemino, perché mi sono trasferita da poco nel #paeseinvisibile e già mi credono tutti, un po' strana grazie a questi episodi... Ma Vabbeh.

Io non vorrei aggiungere altro, perché rischio di raccontare cose che dovreste scoprire leggendo questo libro.
Io il consiglio ve l'ho dato eh, poi non dite che non vi penso... Adesso fate vobis!

Kiss.
R.



venerdì 15 febbraio 2013

Post Volante #3

Un post profondo, ricco di contenuti e pregno di significato, questo che state per leggere.
Chiaramente, mi sto prendendo in giro perché quello che ho in mente è davvero futile e da bionderrima... Ma non ho mai ambito a salvare il mondo dalle brutture quotidiane, dalla cattiveria e dalla follia con il mio blog, quindi posso dare libero sfogo alle mie frivolezze senza dovermi giustificare.

Ho acceso la tv oggi pomeriggio, concedendomi una breve pausa studio, sapendo di trovare una delle poche certezze della mia vita: Maria De Filippi.
Sì, è una certezza e non solo mia, ormai sono più di dieci anni che Mary alle 14:45 sta in tv... Tipo che è quasi una di famiglia e la chiamo, semplicemente, Maria.

Comunque Vabbeh.
Il punto è che guardando il programma, tra le urla delle varie contendenti e i petti "spelati" dei tronisti, la morte dei verbi e dell'Italiano in generale, la cosa che più mi ha colpito è che le corteggiatrici (tutte, o quasi) sono il simbolo della donna cammello.

Ma perché queste fanciulle usano trampoli eccentrici, colorati, kilometrici, pesanti e talvolta, davvero osceni? Dovrebbero, secondo me, scendere di qualche centimetro per il bene del loro portamento. Non sanno gestirli questi tacchi 35 e si nota pur facendo al massimo quattro passi.
I quattro passi meno aggraziati della storia dell'umanità, fatti di ginocchia piegate, spalle curve, culo "appizzato" e camminata da ubriaco.

Io lo so, amiche, che i tacchi sono fighi, che noi pure diventiamo fighe quando li indossiamo... O almeno questo pensiamo. In realtà, non è sempre così, perché quando sembriamo dei cammelli, di Figo c'è davvero poco.
Non dovremmo sopravvalutare le nostre possibilità e capacità, perché si finisce sempre per fare delle figuracce.
Io ne ho preso atto ed evito di ridicolizzarmi, senza rinunciare alla femminilità.

Comunque care Camel Women, se non volete proprio ravvedervi e scegliere delle scarpe più consone, almeno evitate di abbinarle con i collant color carne lucidi... Almeno questo, vi prego.

venerdì 8 febbraio 2013

Post volante #2

Manco a farlo apposta, questo post ha un contenuto simile, ma non uguale, al precedente... Ed entrambi fanno parte di questi miei deliri flash che, per fortuna, durano poco ma sono continui, quindi io direi solamente: "ohssalvoognunooooh".

Vi spiegherò, probabilmente, in un futuro molto lontano -visto che aggiorno il blog ogni N giorni- l'etimologia e la ragione di questo "Ohssalvoognunoooh".

Adesso, invece, vedo di richiamarmi all'ordine e alla disciplina mentale e, di arrivare all'argomento di QUESTO post.

Ieri, ho letto una frase che mi ha fatto pensare. La fonte è Twitter, ossia la mia nuova ossessione, perché, secondo me, è il socialnè più Figo del momento.
Anyway, la frase era:" in amore vince chi inganna."

Ah beh. Beh, beh, beh.
Vi dico, all'inizio, la ME buona, quella un po' fatina e super bacchettona, ha preso il sopravvento.
Subito sul mio volto, si è fatta viva l'espressione da stronza moralizzatrice che non accetta la menzogna.
Poi... Poi boh, ho cercato di ridimensionarmi perché questa faccia a metà tra Signorina Rottenmeier e la D'Urso quando dice di essere una donna e una madre all'antica, non mi dona affatto.

In amore, non ci sono vincitori o perdenti, l'amore non è una gara. Ed io ne sono fermamente convinta, però dimentico questa cosa in ogni istante della mia vita.
Dimenticando questo punto fondamentale, fin troppo spesso, finisco per farmi tutte le seghe mentali del mondo e quindi inizio a pensare che forse dovrei fuggire o ingannare di tanto in tanto... Così eh, giusto per rendermi un po' più interessante.

Sono certa che fuggire non serva e ho, ampiamente, illustrato le ragione nel Post Volante #1.
Sull'inganno, nutro dubbi. Cioè la bugia carina, quella che serve a renderti solo un po' più faiga, quella che tiene l'uomo sulla corda, quella volta a creare quel pizzico di mistero che incuriosisce, è assolutamente tollerata, anzi consigliata.
Ma bisognerebbe fare attenzione a non diventare stronze di dimensioni cosmiche, perché quello più che interessare, innervosisce... E poi, il vaffanculo ce lo meritiamo e pure con l'eco.

Io l'inganno vero, grave, brutto, che fa diventare ambigue anche le situazioni più chiare, che non ti fa dormire la notte per la paura della travata che stai per prendere, lo aborro decisamente. E secondo me, chi lo usa come arma per conquistare, non vince proprio un bel niente, se non un bel palo in faccia.
E secondo voi?

mercoledì 30 gennaio 2013

Post volante #1

Ho continui flash. Ho pensato di scriverne alcuni e fare, così, dei brevissimi post.
Post succinti, ma pregni di me.
Post che parlano di me.

Ho sentito due minuti fa, una delle più grandi stonzate, nonché frasi fatte, più famose al mondo: IN AMORE VINCE CHI FUGGE.

S-T-R-O-N-Z-A-T-E.

Prima di tutto, queste assurdità non dovrebbero essere dette in tv, danno false speranze e riempiono di aspettative la gente. Aspettative che verranno deluse e creeranno un'enorme frustrazione.

Se amate qualcuno, se non amate ma state frequentando qualcuno un po', come dire sfuggente, non iniziate a pensare che anche voi dovete ripagare con la stessa moneta quel bipede inutile che non vi fa sentire importanti.

FUGGITE ma per NON tornare.
Accannate.
Evitatevi notti insonni con conseguenti lacrimoni sul cuscino.
Non fate strategie.
Liberatevi dell'inutile bipede che non cambierà.
Smettetela di pensare che si trasformerà nel principe (o nella principessa) azzurro.

Ricordate solo una cosa: in amore vince chi fugge, solo quando avete a che fare con una persona che ha una voglia matta di restare sola.

Baci.
R.

lunedì 14 gennaio 2013

È tutto così strano...

È un periodo strano. Brutto.
Sono cambiate tante cose nella mia vita, ho scelto io il cambiamento e l'ho fatto perché dovevo.
So bene che, a volte, nella vita sono necessari dei sacrifici, ed è necessario andare avanti.
Tutta questa consapevolezza, però, non cambia il mio stato.
Sono triste, arrabbiata, stressata e lunatica.

Per darvi un'idea del mio stress, posso raccontarvi la trasformazione dei miei capelli. Io sono liscia che più liscia non si può, quel liscio spaghettino che neanche le più forti delle lacche ed il parrucchiere più esperto, riuscivano a rendere leggermente mossi. Stamattina, faccio lo shampoo e che spettacolo indegno e spaventoso mi trovo davanti? Tutto il lato destro riccio.
È follia allo stato puro.

Ho lasciato Roma e vivo nel #paeseinvisibile, essendo tale, non ha nome e non è localizzabile. Mi sono trasferita a novembre e ho visto il sole ben due volte, poi sempre un'alternanza di pioggia e nebbia.
Io sono metereopatica. Quindi, adesso, pazza!

Passo le mie giornate, aspettando che il telefono squilli per sentire una voce amica, ma poi quando parlo, mi viene voglia di mettere giù subito, perché non ho niente da dire.
Passo le mie giornate, spesso, da sola sperando in un po' di compagnia, ma poi quando la compagnia arriva, vorrei solo stare nel mio letto. Al buio.
Passo le mie giornate, sperando in una mattinata lunga e piena di cose da fare, ma poi non vedo l'ora che arrivi la sera per andare a dormire, perché è tutto così vuoto.

L'entusiasmo non mi appartiene, in questo momento, anche se so che questa situazione avrà una fine, che diventerà un ricordo, che ripensandoci, capirò che non era poi tanto male.
Adesso, però, è così.

È difficile capirmi. Lo è anche per me ed è per questo che mi arrabbio, è per questo che, razionalmente, mi dico che non è giusto esprimere il mio disagio perché esprimerlo fa sentire me maledettamente sola e chi mi circonda, incapace di donarmi quel pizzico di pace e serenità che mi servirebbe.

domenica 13 gennaio 2013

Pensieri domenicali

Io odio la domenica!
Mi sono svegliata con questa frase in testa e continuo a ripeterla ogni 10 minuti (dalle 9 am).

Io odio la domenica e l'ho sempre odiata!
Questa è la frase che alterna la precedente.

La domenica è un giorno vuoto e poco interessante, noioso e soporifero.

Ma voi, cosa fate la domenica?

Ad onor del vero, devo dire che odio la domenica anche perché precede il lunedì, che odio anche profondamente.

Insomma, la domenica non porta nulla di buono.

Non sono abituata a dormire tanto, sono andata a letto tardi, ieri, ma alle 9 ero già in piedi.
Ho fatto colazione, ho guardato real time, sorseggiando del the verde; poi Twitter, facebook, instagram e le mail; ho parlato al telefono con mia madre e anche con mio padre; ho messaggiato con un'amica; ho pulito casa; ho fatto la doccia più lunga della storia; ho mangiato uno yogurt, una carota e delle mandorle; ho pranzato e lavato i piatti; ho fotografato le mie nuove pantofoline anti sesso e caldose; ho letto tgcom e guardato il tg, adesso ancora realtime.

Sono le 14:08 e ho fatto tante, troppe cose.
E adesso? Non sono stanca, non voglio morire sul divano, non posso uscire perché nel #paeseinvisibile in cui mi sono trasferita, non c'è niente. E quando dico niente, intendo niente.

Ecco, vi ho tediato con il mio post domenicale e le in inutili chiacchiere, ora mi sento meglio e sono anche passati 2 lunghissimi minuti.

Kiss.
R.

venerdì 11 gennaio 2013

Amore e Odio #1

Cari lettori,
Come state?
È venerdì ed io sono entrata in modalità week end, infatti sono a lezione, ma scrivo post come se non ci fosse un domani.

Oggi, ho deciso di fare una lista delle cose che amo e di quelle che odio.
In realtà, durante la mia breve esperienza su OverBlog, avevo creato una rubrica su questo argomento, ma ho perso tutto il materiale, quindi, ricomincerò da capo. :).
La rubrica, senza troppo impegno, sarà l'appuntamento del venerdì che è, per me, il giorno in cui tutto il nervosismo accumulato durante la settimana, ha bisogno di essere sfogato in modo tale da godermi, poi, un po' di tempo in totale relax ( salvo esami e cazzi vari ed eventuali)!

Cose che amo (preferisco iniziare con dolcezza):

1- fare colazione, farei colazione in ogni momento della giornata;
2- la cioccolata calda delle 6pm;
3- i cioccolatini lindor all'arancia;
4- i pop-corn mentre guardo un film avvolta nel plaid;
5- la pastiera napoletana.

Si vede che sto morendo di fame?! Ho fatto colazione alle 6, sono passate 4h e il mio stomaco brontola come mai nella vita! :/

Cose che odio:
1- svegliarmi con il suono fastidioso della sveglia (capita, raramente, perché, per fortuna, mi sveglio sempre prima);
2- i calzini bianchi di spugna: ancora esistono esseri umani che li usano... Ma perché?!?
3- le lezioni del venerdì mattina alle 9;
4- i piedi freddi come due piccoli iceberg, non riesco a dormire a causa loro e riscaldarli è, quasi, impossibile;
5- bruciarmi la lingua per il the troppo caldo.

Credo che sia giunto il momento di fingere di essere interessata alla lezione di procedura civile...

Al prossimo post.
Kiss.
R.

giovedì 10 gennaio 2013

Tormento post-Natale: la dieta

Cari followers,
Come sta andando la vostra settimana? Siamo quasi arrivati alla fine e domani è già venerdì...

Oggi voglio rendervi partecipi del mio personale tormento post-Natale, che è l'odiata e temutissima dieta.
Leggendo vari twit, mi sono resa conto di non essere la sola a soffrire e patire, ma per me mal comune NON è mezzo gaudio!

Dopo le feste natalizie è davvero difficile cercare di tornare a un regime alimentare corretto e bandire tutte le cose buonerrime e che fanno male.
Il Natale è la calma prima della tempesta, è un'illusione per le pance, è il preludio di una tragedia, è il vanificare tutti gli sforzi fatti nei mesi precedenti....

Ok, è vero, da quando ho perso quei 10kg di troppo, sono magra e quindi, teoricamente, non avrei tanto da temere ma, ahimè, non è così.
Prima di tutto, amici, io sono una che ingrassa solo guardando il cibo, inoltre sono golosissima e dipendente dalle schifezze quindi quando mi lascio andare, poi è straziante tornare al "regime tristezza" fatto di cose sane.

La mia più che una dieta, è un mangiar bene - eccheppalle- che tradotto vuol dire: INTEGRALE.
Sono la regina dell'integrale -non del nudo al mare in stile Belen- pasta, pane, biscotti, riso, fette biscottate e, addirittura, pizza integrale.
Ditemi voi se questo non si può definire solo "regime tristezza".
Poi, il mio frigo subisce un'invasione di roba verde: insalata di tutti i tipi, anche "razze" sconosciute e mai viste: songino, iceberg, lattuga, rucola, spinacino, insalata riccia, liscia, mossa, e ad anche un po' di rosso chè il radicchio non fa mai male... E ancora, le verdure cotte e le carote e i finocchi e la frutta e i kg di legumi chè un piatto di lenticchie è più sano di una fetta di carne....

No, no, ma ora ditemi voi, se la mia depressione, i pianti immotivati e le risposte acide che fanno parte di me dal 7 di gennaio, non sono del tutto giustificati...

Devo salutarvi, adesso, perché i termosifoni non funzionano, nel caso già non avessi altri motivi di tristezza...
Indi, per scaldarmi, una bella tazza di the verde.

Kiss.
R.

lunedì 7 gennaio 2013

Sweet Pink Macaron per FashionspiesMG

Sono una blogger cattiva, antipatica e non fashion.
Non vi ho augurato buon Natale e gioioso anno nuovo, non vi ho proposto la neve che scende quando leggete il mio blog, non vi ho mostrato le foto di una me inedita e natalizia accanto all'albero, non vi ho instagrammato i regali ricevuti e neanche il bottino in saldo.
Per ognuno di questi punti, ho delle giustificazioni da darvi.
Dunque, per gli auguri in effetti, non ho molto da dire a mia discolpa, se non che ho una connessione iperballerina e sappiamo tutti quanto possa essere noioso scrivere un post delizioso e poi non poterlo pubblicare per via di una connessione puzzona.
Per quanto riguarda la neve, non è proprio nelle mie capacità da nerd fare queste cose, diciamo che è già un miracolo il fatto che stia scrivendo questo post dall'ipad e chissà se riuscirò anche ad editarlo...
Mancanza di foto con alberi di natale super-fashion, presepi megagalattici, gingilli, elfi, renne, babbo natale e befana, beh qui ho una grande giustificazione: non ho addobbato casa quest'anno e quindi capite bene che non potevo sfruttare gli alberi di amici e parenti...
Foto dei regali: arriveranno, sono un po' lenta in queste cose, ma abbiate fede.
Idem per le foto degli acquisti con i saldi che ancora non ho fatto.

Il nuovo anno si è aperto, per me, con una novità che riguarda il blog e le mie doti di scrittrice ahahahahha.... Si fa per dire eh.
Ho iniziato una collaborazione con il blog di Martina e Gaetano, due amici che stimo molto, e che mi hanno dato questa bella possibilità. Il blog si chiama FashionspiesMG ed io ho una piccola rubrica su scarpe e borse essendo le mie, non segrete, ossessioni. Ho già pubblicato un primo post, vi invito a dare un'occhiata Qui e a diventare follower di questo blog nato da poco, ma molto promettente.

Kiss.
R.